In questi ultimi anni, molti settori dell’agricoltura italiana hanno sofferto una crisi profonda a causa di diversi fattori negativi.
Molti imprenditori hanno deciso di investire nella coltivazione del bambù, un settore che sta offrendo nuove opportunità, anche lavorative.
Nonostante l’aspetto e le dimensioni, il bambù è una specie erbacea, non arborea, e può essere impiegato in molteplici usi: dall’alimentazione all’arredamento, passando per il tessile, il settore edile delle costruzioni in legno e la cosmesi.
Trattandosi di un settore in forte espansione ma, fino ad oggi, non ancora normato, ho avvertito la necessità di presentare una proposta di legge (“Disposizioni per la promozione della coltivazione e della lavorazione di alcune varietà di bambù”), che consta di 7 articoli, per promuovere la coltivazione e la lavorazione di alcune varietà di bambù, allo scopo di sostenere azioni volte ad incentivare la produzione di materie prime biodegradabili, di semilavorati innovativi per le industrie di diversi settori, di alimenti e cosmetici. Inoltre, per sostenere progetti sperimentali volti all’impiego della coltivazione di bambù per la riconversione di terreni contaminati da rifiuti tossici.

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