Nell’ultimo decennio, l’intricata vicenda che ha coinvolto il Palazzo Ducale di Piedimonte Matese è stata caratterizzata, soprattutto, dal rimpallo di responsabilità tra gli enti territoriali.

Senza tema di smentita, posso affermare che, dal 2016, solo il Movimento 5 Stelle, a tutti i livelli istituzionali, ha intrapreso una serie di azioni coordinate per porre all’attenzione delle autorità competenti le precarie condizioni in cui versa lo storico edificio.

La mia riflessione trae spunto dalla risposta che ho ricevuto qualche giorno fa, il 24 maggio, alla mia interrogazione parlamentare n. 4/01508, presentata lo scorso 30 ottobre 2018 al Ministro per i Beni e le Attività Culturali.

Dal testo della stessa si evince un dato fondamentale: la mancata convocazione del “tavolo tecnico” da parte del Comune di Piedimonte Matese, richiesto da quest’ultimo con una nota del 29 ottobre, non ha consentito alcuna azione da parte degli organi di tutela per la messa in sicurezza dello storico edificio.

Difatti, nella suddetta risposta alla mia interrogazione, l’Ufficio Legislativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha evidenziato che, nonostante fosse stata confermata la disponibilità della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Caserta e Benevento, in data 6 novembre 2018, la riunione per il “tavolo tecnico” non ha avuto più luogo.

Difatti, l’ultima notizia ufficiale fornita dall’ente locale è desunta dalla nota del 29 ottobre sopra citata, ossia che il Comune, agli inizi di marzo del 2018, ha candidato un progetto di restauro e  valorizzazione del palazzo ducale – già disponibile presso l’ufficio tecnico – sulla piattaforma regionale i.Ter Campania, «affinché venga almeno garantita la “messa in sicurezza” dello storico ma vetusto Palazzo Ducale», come si legge testualmente nella nota.

Mica si tratta dello stesso progetto proposto nel 2009 e non finanziato, poiché non rispettava alcuni requisiti tecnici? Purtroppo, non è dato saperlo.

L’unico dato certo è che dalla data di presentazione (marzo 2018) sono passati ben 15 mesi e dalla Regione non si è avuto più alcun riscontro.

Relativamente alle azioni intraprese dal Movimento 5 Stelle, bisogna evidenziare la mozione avanzata da un nostro portavoce al Consiglio Regionale della Campania in data 24 gennaio 2019, affinché gli interventi di messa in sicurezza e di risanamento conservativo del Palazzo Ducale di Piedimonte Matese possano essere inseriti nell’ambito della programmazione POR FESR 2014/2020, dopo la perdita, nel 2016, del precedente finanziamento di 2,5 milioni di euro per il mancato invio della documentazione da parte dell’ufficio tecnico della Provincia.

Anche in questo caso, dopo oltre 5 mesi dalla presentazione della mozione, la Giunta regionale non ha ancora preso alcuna decisione in merito!

Certamente, uno dei problemi da sormontare è l’ostinazione del Comune nella ricerca di una fonte unica di finanziamento, che possa consentire la realizzazione integrale del progetto di restauro e valorizzazione, per un valore stimato tra i 15 ed i 20 milioni di euro.

Io credo che un importo così alto sia difficilmente finanziabile. Quindi, suddividendo i lavori in diversi lotti, dando priorità alle parti dell’edificio maggiormente danneggiate dal punto di vista strutturale, si potrebbero facilitare le richieste di finanziamento.

La convocazione del tavolo tecnico, in cui si sarebbe pure dovuta chiarire la questione della proprietà del bene, avrebbe, di fatto, consentito alla Soprintendenza di poter inviare, ad esempio, una scheda progettuale entro lo scorso 9 maggio 2019 per il Piano Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” – FESR 2014-2020 e Piano Operativo “Cultura e Turismo” – FSC 2014-2020. Programmazione strategica nazionale e comunitaria del MiBAC, come da nota del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Segretariato Generale – Servizio II.

Insomma, nonostante l’impegno – più o meno fattivo – di amministratori, associazioni e comitati civici, bisogna davvero sedersi intorno ad un tavolo il prima possibile, perché negli ultimi mesi il MiBAC ha stanziato decine di milioni di euro per il restauro e la valorizzazione del patrimonio culturale ed altri fondi sono ancora disponibili sulla legge di bilancio e sui piani operativi.

Inoltre, come si evidenzia nella nota ministeriale che mi è stata trasmessa, perché non pensare anche a fonti di finanziamento private, utilizzando gli sgravi del 65% previsti dall’«Art bonus»? Perché non coinvolgere, tra le altre, la società che, poche settimane fa, ha elargito un importante contributo per la realizzazione di un evento culturale?

La mia disponibilità è piena, come ho ribadito al Sindaco nella mia visita al palazzo lo scorso novembre 2018 ed in altre manifestazioni pubbliche.

Nei prossimi giorni, invierò anche una nota al MiBAC e al MIT per tentare di far inserire l’edificio nel piano straordinario nazionale di monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili, come stabilito dall’art. 14, c. 4 del D.L. 28.09.2018, n. 109.

Allo stesso modo, chiederò di conoscere se ci siano ancora somme disponibili sul Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, con il quale il MiBAC ha già programmato 966 interventi, dei quali 78 in Campania per oltre 105 milioni di euro.

C’è bisogno, quindi, di azioni tempestive e concrete!

Le reiterate petizioni di principio davvero non servono più!

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