Poche ore fa, alcuni organi di stampa hanno diffuso la notizia di un eccezionale ritrovamento di opere d’arte a Napoli, nei sotterranei di Castel Nuovo (meglio noto come “Maschio Angioino”).

Esso si sarebbe verificato – casualmente – lo scorso 1° dicembre 2020, a seguito dei sopralluoghi effettuati per valutare i danni causati dalle abbondanti piogge delle settimane precedenti.

Durante l’ispezione sono stati individuati alcuni locali ubicati sotto il piano di calpestio del cortile, nei quali sono state ritrovate accatastate circa 400 opere d’arte, databili tra il 14° ed il 19° secolo.

Opere abbandonate, da diversi decenni, al più profondo degrado e gravemente deteriorate da umidità e muffe.

Tra i dipinti ritrovati figura anche un quadro di grandi dimensioni, raffigurante una “Madonna del Rosario e Santi Domenicani” di Luca Giordano, uno dei maggiori artisti del Seicento italiano.

Sembra, inoltre, che siano stati ritrovati anche quadri di altri importanti autori, quali Francesco De Mura, Paolo De Matteis e Jacopo Cestaro, per citarne solo alcuni.

Inspiegabilmente, però, la notizia del ritrovamento si è diffusa solo cinque mesi dopo, a seguito della pubblicazione, il 30 aprile 2021, di una delibera di giunta comunale recante sommarie informazioni sulla scoperta delle opere ed i primi provvedimenti urgenti da adottare per la loro messa in sicurezza.

Nella delibera si dichiara che le opere siano state prelevate dal Comune di Napoli, d’intesa con la competente Soprintendenza ai Beni Artistici, da molti edifici ex IPAB (Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza), a seguito dei danni inflitti dal terremoto del 23 novembre 1980, per salvarle dalla distruzione, dal degrado, dal vandalismo e dai furti.

Ma com’è possibile che in soli quarant’anni questo patrimonio inestimabile di opere d’arte sia stato totalmente dimenticato?

All’epoca, fu redatto un inventario delle opere depositate a Castel Nuovo?

Tale inventario, difatti, consentirebbe di valutare anche se, nel corso degli anni, si siano verificati furti o dispersioni.

Bisognerà far chiarezza quanto prima su questa vicenda davvero incresciosa, sia per accertare eventuali responsabilità, sia per poter programmare gli interventi da effettuare – tempestivamente – per la messa in sicurezza, la salvaguardia, il restauro e l’esposizione delle opere d’arte “casualmente” ritrovate.

A tal proposito, sono intervenuta in Aula con una breve comunicazione.

La notizia del mio intervento ha fatto il giro del web ed è stata rilanciata da importanti organi di stampa nazionali (ANSA, ADNKRONOS, AGENZIA NOVA) e da molti quotidiani e testate on line di ambito nazionale (la REPUBBLICA, LIBERO, IL TEMPO, FANPAGE), e di taglio specialistico sul patrimonio culturale (AGCULT, FINESTRE SULL’ARTE).

Sulla complessa vicenda ho anche depositato un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro della Cultura.

Breve rassegna stampa:

https://www.ansa.it/campania/notizie/2021/05/04/opere-in-deposito-maschio-angioino-primo-intervento-comune_84a1a80d-3cde-4c7d-a7ad-5341fa2637aa.html

https://www.iltempo.it/adnkronos/2021/05/06/news/arte-del-sesto-m5s-depositata-interrogazione-su-ritrovamenti-maschio-angioino–27134322/

https://www.liberoquotidiano.it/news/adnkronos/27134319/arte-del-sesto-m5s-depositata-interrogazione-su-ritrovamenti-maschio-angioino-.html

https://www.finestresullarte.info/attualita/napoli-sotterranei-maschio-angioino-trovato-tesoro-arte-abbandonato

https://www.fanpage.it/napoli/tesoro-darte-al-maschio-angioino-rischio-di-furti-e-smarrimenti-m5s-chiede-unindagine/

la Repubblica, ed. Napoli (07 maggio 2021)

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