Non ha ancora trovato una soluzione complessiva il delicato problema delle vaccinazioni per il personale universitario e scolastico in servizio in una regione diversa da quella in cui è residente. Tale problematica, peraltro, non è affatto marginale, poiché coinvolge decine di migliaia di lavoratori in tutta Italia.

Negli ultimi giorni, solo alcune Regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria, Umbria) hanno ampliato la campagna di vaccinazione anche a tale personale, acquisendo le prenotazioni attraverso gli istituti scolastici e gli atenei in cui si presta servizio.

Sono passate due settimane dalla presentazione della mia interrogazione parlamentare, al fine di ottenere chiarimenti da parte del Governo sulle discrasie rilevate nella gestione, da parte delle regioni, delle somministrazioni vaccinali al personale scolastico e universitario non residente ma, nonostante i numerosi solleciti inoltrati nei giorni scorsi, la situazione risulta, pressoché, invariata.

A tal proposito, appare emblematica la vicenda che coinvolge il personale campano in servizio nel Lazio. Si tratta di oltre 4.000 lavoratori, che, al momento, non sono oggetto di vaccinazione né da parte della Regione Campania – che, all’opposto, ha aperto le vaccinazioni anche al personale non residente – né da parte della Regione Lazio, che, invece, sta somministrando il vaccino solo al personale residente.

Per tentare di sanare questa incresciosa situazione, ho scritto, ieri mattina, anche all’assessore alla Sanità della Regione Lazio, al fine di ottenere un riscontro sulle azioni che intenda mettere in campo, tempestivamente, per vaccinare il personale scolastico e universitario non residente, utilizzando la medesima modalità applicata per il personale sanitario, ossia che la somministrazione venga effettuata nella regione in cui si presta servizio. Tutto ciò, anche per evitare consistenti spostamenti interregionali, peraltro, vietati dalle disposizioni vigenti.

P.S.: Pochi minuti dopo la pubblicazione di questo mio comunicato stampa, sul sito della Regione Campania è apparsa una breve nota nella quale è riportato: «In relazione alla campagna vaccinale in atto, si comunica che la Regione Campania nell’ambito delle convocazioni del personale scolastico, procederà a raccogliere le adesioni anche dei docenti residenti in Campania che svolgono la loro professione fuori regione. Nella platea, saranno considerati anche i docenti universitari». Pare, quindi, che sia stato dato seguito alla richiesta presentata dai consiglieri regionali del M5S nell’Ordine del giorno accolto dal Consiglio regionale lo scorso 5 marzo. Ovviamente, attenderemo le prossime ore per ulteriori dettagli sugli effettivi destinatari del provvedimento.

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