Facendo seguito alla richiesta di informazioni urgenti, che avevo inviato lo scorso 27 gennaio, la Soprintendenza ABAP per le province di Caserta e Benevento mi ha trasmesso, poche ore fa, una nota dettagliata di risposta (prot. MIBACT | MIBACT_SABAP-CE | 10/02/2021 |0002034-P) relativa alle azioni intraprese a seguito del crollo di una sezione del muro perimetrale dell’area archeologica di “Trebula Balliensis”, ricadente nelle pertinenze territoriali del Comune di Pontelatone (CE).
Nella stessa nota si riferisce che il personale di vigilanza della Soprintendenza, già il 23 novembre 2020, aveva effettuato un sopralluogo presso il sito archeologico, «monitorato costantemente dalla Scrivente, con cadenza settimanale o quindicinale, sulla base delle esigenze di servizio», riscontrando la presenza di un crollo di una porzione della cinta muraria in opera poligonale, in località Piano della Corte, in prossimità della postierla, situata a nord della porta monumentale a tenaglia, ubicata sul lato occidentale del circuito murario.
A seguito del crollo, la Soprintendenza aveva comunicato al Comune di Pontelatone la necessità di mettere immediatamente in sicurezza l’intera area, a tutela della pubblica incolumità, chiedendo un incontro, finalizzato ad effettuare un sopralluogo congiunto presso il sito archeologico.
Tale sopralluogo – come mi era stato già anticipato in una nota (prot. n.0000540 del 05/02/2021) dal Commissario straordinario del Comune di Pontelatone – è stato effettuato lo scorso 2 febbraio. Allo stesso sono stati presenti: il Soprintendente, il funzionario archeologo ed il personale tecnico della Soprintendenza, il menzionato Commissario prefettizio, il Subcommissario, il responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale e gli agenti della Polizia Municipale.
«Constatato lo stato dei luoghi, è stato redatto un verbale, nel quale sono state stabilite di comune accordo le modalità di messa in sicurezza del sito, tese a inibire l’accesso all’intera area e indicare con adeguata segnaletica la situazione di pericolo; è stata valutata anche la possibilità di montare delle telecamere per un costante monitoraggio dell’area. Sono state, inoltre, individuate le azioni da mettere in atto per la manutenzione ordinaria e straordinaria del sito e per il restauro delle parti in crollo».
Per la manutenzione ordinaria, considerata la scarsa disponibilità di personale del Comune, è stata valutata la possibilità di stabilire un protocollo d’intesa con la Comunità Montana del Monte Maggiore, allo scopo di garantire una costante manutenzione del verde e risolvere i problemi legati alla presenza degli apparati radicali dei numerosi arbusti che insistono sull’area. È stata riscontrata, inoltre, «la necessità d’irreggimentare le acque meteoriche che, nei punti in cui ristagnano, imbibiscono il terreno e creano una forte spinta sul lato a monte delle mura».
A causa della carenza di personale tecnico comunale, saranno i tecnici della Soprintendenza a redigere, in tempi brevi, un progetto preliminare per il «restauro e l’anastilosi delle porzioni di mura in crollo», che sarà presentato dal Comune alla Regione Campania con l’obiettivo di ottenere un contributo finanziario per i lavori.
Dalla stessa nota della Soprintendenza si evince che, il 4 febbraio, il personale tecnico-scientifico di tale struttura periferica del MiBACT si è recato sul sito per avviare le operazioni di documentazione fotografica e grafica, finalizzate alla progettazione del restauro e alla valutazione della tipologia di interventi da attuare per l’irreggimentazione delle acque.
Attualmente sarebbero in corso le attività di progettazione, finalizzate alla richiesta di fondi.
Ovviamente, monitorerò costantemente la situazione con richieste di informazioni dettagliate agli Enti interessati.