Una requisitoria contro il Movimento Cinque Stelle.
È stato questo il tenore dell’incontro tenutosi ieri sera presso il Comune di Presenzano (Ce), il cui obiettivo iniziale era quello di concordare iniziative istituzionali e popolari per tentare di scongiurare il pericolo della realizzazione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato alimentata a gas naturale.
Un forte risentimento da parte, soprattutto, dei comitati civici che si sono sentiti abbandonati dalle istituzioni.
Presenti, tra il pubblico, anche piccole frange di sobillatori che, ignorando completamente i fatti, hanno sfruttato l’occasione solo per creare confusione, rilasciando, inoltre, anche false dichiarazioni sull’iter procedurale a mezzo stampa e sui social.
Detto ciò, partiamo da un presupposto fondamentale, altrimenti rischiamo di non capirci: ieri sera ero lì perché la centrale NON la voglio!
Non la voglio per il mio territorio e per i suoi abitanti. Non la voglio per me, per mia figlia, e per tutti quelli che verranno!
Meglio chiarirlo, perché, altrimenti si rischia di dar credito ai soliti “professionisti della disinformazione”, che si stanno scatenando con le loro consuete illazioni.
Ieri sera, come rappresentante istituzionale del territorio per il M5S ho partecipato all’incontro – com’è giusto che faccia chi ha ottenuto la fiducia di tante persone per farsi rappresentare e tutelare – pur sapendo che l’atmosfera sarebbe stata incandescente.
Sì, ci ho messo la faccia, come faccio ogni giorno, in ogni contesto e per ogni problematica!
Quando nel 2008 è stata presentata l’istanza della Edison sapete chi c’era al governo: Silvio Berlusconi. E sapete chi c’era al governo nel 2011 quando è stata concessa l’autorizzazione, che ha segnato, da un punto di vista amministrativo, il punto di non ritorno? Sempre Silvio Berlusconi!
E sapete chi era (ed è) il rappresentante di questo territorio per quella compagine politica? La domanda è volutamente retorica!
E nella proroga del 2013 (governo Letta) c’era pure un’altra rappresentante di questo territorio per una diversa compagine politica, ossia quella che è stata ininterrottamente al governo fino al 4 marzo del 2018. Qualcuno ha mai percepito la sua vicinanza per questa battaglia?
Nell’incontro di ieri sera, si è verificato, come sempre, il solito scaricabarile istituzionale.
Il consigliere regionale della Campania, presidente della Commissione Ambiente, ha più volte ribadito che si tratta di una questione nazionale, non regionale. E quando gli abbiamo fatto notare che la Regione Campania aveva già formalizzato l’Intesa con il Mise, ai sensi della Legge 9 aprile 2002, n. 55, con la delibera della Giunta della Regione Campania n. 103 del 19 marzo 2019, la risposta è stata che quell’atto deliberativo non si trova e che non corrisponde a quell’oggetto.
Non si trova, quindi. Allora, c’è un errore materiale? Abbiamo, forse, trovato un elemento formale per avanzare un ricorso? Interessante!
Ma ancora più interessante è il fatto che questa delibera viene menzionata nel Decreto Direttoriale Mise n. 55/04/2019 del 25/05/2019!
In sei mesi non è stato ancora possibile capire che fine abbia fatto questa delibera?
Dopo sei mesi dobbiamo aspettare – forse – la prossima settimana perché in Commissione Ambiente regionale si riunisca un tavolo istituzionale sulla questione turbogas? Lo ha dichiarato ieri sera il suddetto presidente. A parer mio, qualcosa non quadra…
Arriviamo alle azioni messe in campo dal M5S negli ultimi anni, peraltro, già segnalate nel mio precedente articolo, e che sono state oggetto di attacchi ieri sera nel corso della riunione.
In particolar modo, come ho fatto notare, l’interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 4/00403, presentata al Senato dalla portavoce Moronese nel 2013 ed indirizzata ai Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico, non ha ottenuto alcuna risposta dai diversi ministri del PD succedutisi in quella Legislatura ed ha perso la sua validità al termine della stessa.
Da allora, a nessun livello istituzionale, è stata più affrontata la “questione turbogas” di Presenzano. Non esiste un solo atto di sindacato ispettivo presentato da altri parlamentari, dopo quello appena menzionato del 2013!
Sul territorio, invece, si è alzata la voce dei comitati civici, che, negli scorsi anni, hanno manifestato contro la realizzazione dell’impianto ma non hanno potuto ottenere risultati soddisfacenti, in quanto totalmente privi, come detto, del supporto dei rappresentanti istituzionali eletti nella circoscrizione territoriale di riferimento.
Ai loro attivisti e a tutti i rappresentanti istituzionali presenti abbiamo ribadito di non aver mai ricevuto – dal 5 marzo 2018, ossia dall’avvio di questa Legislatura – alcuna segnalazione relativa all’evolversi dell’iter procedurale. Forse, la calma apparente aveva fatto supporre che il pericolo della centrale fosse stato scongiurato?
Inoltre, nonostante l’emanazione dell’ultimo decreto (il citato D.D. n. 55/04/2019 del 25/05/2019) nessuno si è preso la briga di capire cosa stesse succedendo, soprattutto dopo che, all’inizio dell’ultima decade di ottobre, la società Edison S.p.A. ha avviato la bonifica del terreno ove dovrebbe sorgere l’impianto?
Sta di fatto che, ieri sera, la sottoscritta – con plateale senso di disorientamento da parte dei rappresentanti istituzionali e dei comitati presenti al tavolo – ha diffuso la notizia della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (!) del 26 ottobre 2019 del decreto di esproprio di parte dei terreni sui quali dovrebbe essere realizzata la centrale, con il termine di trenta giorni per il ricorso, ossia il prossimo 25 novembre! È mai possibile che nessuno sapesse?
Veniamo adesso alla recente interrogazione a risposta scritta n. 4/04064, presentata dai colleghi portavoce molisani del M5S alla Camera, Federico e Testamento, lo scorso 11 novembre, di cui sono anch’io cofirmataria.
L’aver indirizzato l’atto di sindacato ispettivo al Ministero dello Sviluppo economico, per ottenere informazioni su “quali valutazioni siano state effettuate in merito alla opportunità di autorizzare la centrale termoelettrica di Presenzano, considerati gli impegni di riduzione dell’utilizzo di fonti fossili e la preoccupazione della popolazione residente”, non è affatto un’azione politica volta a “rinnegare” l’operato dell’allora Ministro Di Maio – che, come già ben spiegato nel mio precedente articolo, non è affatto il diretto responsabile del decreto del 2018, emanato dalla Direzione generale per il Mercato Elettrico, le Rinnovabili e l’Efficienza Energetica, il Nucleare del Mise – ma, all’opposto, un’azione di verifica dell’iter procedurale, degli atti amministrativi, appunto.
Ovviamente, i soliti “disinformatori” fanno finta di non capire, diffondendo notizie pretestuose per ottenere i tanto agognati e remunerativi “click”.
Tale interrogazione ci consentirà, quindi, di poter chiedere copia degli atti del lungo iter procedurale, iniziato nel lontano 2008.
Sta di fatto che, nelle ultime ore, ho intrapreso interlocuzioni con gli staff dei ministri competenti e con la portavoce M5S Vilma Moronese (attuale Presidente della 13ª Commissione Ambiente del Senato) per fissare in tempi rapidi incontri istituzionali presso le relative sedi, dove ribadirò che tutto il territorio farà fronte comune al fine di evitare che la centrale turbogas venga realizzata.
Voglio proprio vedere quanti altri rappresentanti istituzionali assumeranno lo stesso impegno per tutelare i diritti dei cittadini di questo territorio!