Negli ultimi giorni, è nuovamente emersa la forte preoccupazione degli abitanti di Presenzano e dei comuni limitrofi per la realizzazione della cosiddetta “centrale turbogas”, oggetto di una recentissima interrogazione parlamentare, di cui sono cofirmataria.
Seppur brevemente, propongo un brevissimo e parziale excursus esplicativo sull’iter che ha condotto alla concessione dell’autorizzazione alla società Edison S.p.A. per la costruzione della centrale termoelettrica a ciclo combinato alimentata a gas naturale, di potenza elettrica pari a circa 810 Megawatt, in seguito all’istanza presentata il 18 dicembre 2008 al Ministero dello Sviluppo economico.
Tale istanza, previa l’ottenimento dei pareri delle numerose Amministrazioni statali e locali interessate, è stata autorizzata dal Ministero dello Sviluppo economico – Direzione generale per l’Energia nucleare, le Energie rinnovabili e l’efficienza energetica – con Decreto del Direttore Generale n. 55/02/2011 del 14 luglio 2011.
Tale autorizzazione è stata più volte prorogata con i Decreti Direttoriali n. 55/06/2013 PR del 08/11/2013, n. 55/06/2013 PR del 07/12/2015, n. 55/01/2017 PR e da ultimo il n. 55/01/2018 PR del 28 dicembre 2018, che ha fissato il termine ultimo per l’avvio dei lavori al 14 dicembre 2021.
Per ogni decreto di proroga è stato richiesto alla Edison di ottenere le conferme dei pareri da parte delle Amministrazioni statali e locali interessate, ottemperandone prescrizioni e condizioni, e di realizzare tutti gli adeguamenti alle migliori tecnologie possibili con la definizione di varianti di progetto, soggette a valutazione preventiva, come si rileva pure nel Decreto Direttoriale n. 55/04/2019 del 25/05/2019, dove si riferisce, da ultimo, dell’installazione di un sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (SCR).
Il Comune di Presenzano, in seguito all’emanazione del Decreto Direttoriale n. 55/01/2017, sopra menzionato, in una nota prot. 1053/2018 del 13 febbraio 2018, inviata dal Sindaco al Ministero dello Sviluppo economico – Direzione generale per il Mercato Elettrico, le Rinnovabili e l’Efficienza Energetica, il Nucleare – avanzava osservazioni sulla potestà ablatoria, ossia sulla reale possibilità di proroga (e relative reiterazioni) per l’emanazione del decreto di espropriazione dei terreni sui quali sarà realizzata la centrale, non sussistendo “cause di forza maggiore” o “altre giustificate ragioni”, come previsto dalla normativa vigente in materia. Tuttavia, a quanto risulta, tale nota non ha prodotto i risultati attesi. Difatti, nel D.D. n. 55/01/2018 PR la suddetta proroga è stata estesa fino al 17 novembre 2019.
In questo breve excursus va, senz’altro, segnalata anche la delibera della Giunta della Regione Campania n. 103 del 19 marzo 2019, con la quale è stata formalizzata l’Intesa con il Mise, ai sensi della Legge 9 aprile 2002, n. 55, art. 1, c. 2 (“Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale”).
Allo stato, quindi, sembra che la Edison S.p.A. abbia dalla sua parte tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione dell’impianto.
Bisogna sottolineare che solo il Movimento 5 Stelle si è occupato della questione già dal 2013, con l’interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 4/00403, presentata al Senato dalla portavoce Moronese ed indirizzata ai Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Tale dettagliata interrogazione, tuttavia, non ha ottenuto alcuna risposta dai diversi ministri del PD succedutisi in quella Legislatura ed ha perso la sua validità al termine della stessa.
Da allora, a nessun livello istituzionale, è stata più affrontata la “questione turbogas” di Presenzano, eccezion fatta per l’impegno dei comitati civici che, negli scorsi anni, hanno manifestato contro la realizzazione dell’impianto senza ottenere risultati soddisfacenti, in quanto totalmente privi del supporto dei rappresentanti istituzionali eletti nella circoscrizione territoriale di riferimento.
Dalla mia elezione, nel marzo 2018, non ho ricevuto alcuna segnalazione relativa all’evolversi dell’iter procedurale, che ha previsto l’emanazione, non solo dei decreti di fine 2018 e del 2019 sopra menzionati, ma pure del Provvedimento finale, pubblicato in G.U. 16 luglio 2019, Parte Seconda, n. 83, e del recente Decreto di asservimento perpetuo e occupazione temporanea, che la Edison S.p.A. ha fatto pubblicare nel foglio delle inserzioni della G.U. 26 ottobre 2019, Parte Seconda, n. 126.
Difatti, solo negli ultimi giorni sono stata contattata dai rappresentanti istituzionali locali, dopo che, all’inizio dell’ultima decade di ottobre, la società Edison S.p.A. ha avviato la bonifica del terreno (Bonifica bellica sistematica terrestre – BST) ove sorgerà l’impianto, dando – di fatto – un’accelerazione per l’inizio ai lavori.
Contestualmente, i colleghi portavoce molisani del M5S alla Camera, Federico e Tagliamento, tre giorni fa, l’11 novembre, hanno presentato l’interrogazione a risposta scritta n. 4/04064, di cui sono anch’io cofirmataria, indirizzata al Ministero dello Sviluppo economico, per ottenere informazioni su “quali valutazioni siano state effettuate in merito alla opportunità di autorizzare la centrale termoelettrica di Presenzano, considerati gli impegni di riduzione dell’utilizzo di fonti fossili e la preoccupazione della popolazione residente”. Tale impianto, di fatto, andrebbe ad inserirsi in un’area territoriale tra Campania e Molise già sottoposta a gravi rischi ambientali a causa della presenza, nel raggio di pochissimi chilometri, di due inceneritori e di un cementificio.
Questa interrogazione parlamentare ha scatenato alcune illazioni giornalistiche, addossando al M5S non solo le responsabilità delle ultime proroghe ed attaccando direttamente l’ex titolare del Mise, Luigi Di Maio, ma infierendo pure contro i firmatari della stessa, rei di “rinnegare” il loro capo politico.
Ebbene, faccio notare, se ancora non è chiaro, che i provvedimenti di cui sopra sono stati firmati dai Direttori Generali dell’area di riferimento del Ministero per lo Sviluppo economico: atti amministrativi, quindi, emanati senza uno specifico indirizzo politico ma in continuità con l’iter procedurale iniziato nel lontano 2008!
Inoltre, se dal territorio, come detto, non sono mai arrivate nell’ultimo anno e mezzo denunce e/o osservazioni sul progetto della Edison, il ministro Di Maio come avrebbe potuto sapere che le istituzioni locali e gli abitanti dell’area erano preoccupati e contrari all’installazione della centrale?
Abbiamo già avviato interlocuzioni con il Mise. Speriamo solo che non sia davvero troppo tardi per intervenire.