L’antica dimora nobiliare dei Gaetani d’Aragona potrebbe diventare un centro di ricerca.

Indiscrezioni in tal senso già circolavano da alcune settimane e la decisione della Provincia di Caserta di non alienare più lo storico immobile potrebbe proprio far parte di una strategia, che condurrebbe alla creazione di una “partnership” tra l’Università “Vanvitelli”, lo stesso Ente Provincia, il Comune di Piedimonte Matese e, con molta probabilità, soggetti privati.

Tale partenariato, infatti, dovrebbe essere finalizzato alla presentazione di un’idea progettuale (da parte dell’Università) per l’ottenimento di un finanziamento per interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’immobile. 

La scadenza di un avviso pubblico per manifestazione d’interesse – emanato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale per la creazione di Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno – fissata per il prossimo 12 novembre, sarebbe, quindi, alla base della convocazione “urgente” del Consiglio provinciale di Caserta (9 e 10 novembre) per effettuare una variazione del bilancio 2021/2023, annualità 2022, inserendo nuovamente il Palazzo Ducale di Piedimonte Matese nel Piano delle Valorizzazioni, anziché in quello delle Alienazioni, come stabilito dallo stesso Consiglio lo scorso 30 settembre. Tutto ciò si evince dal provvedimento monocratico presidenziale n. 256 dello scorso 5 novembre, pubblicato poche ore fa.

Gli interventi – da realizzarsi nel territorio delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia – sono finanziati a valere sulle risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR (D.L. 6 maggio 2021, n. 59) con una dotazione finanziaria complessiva di 350 milioni di euro.

I soggetti ammissibili sono organismi di ricerca, in cooperazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre. L’ammontare dell’investimento consentito per ciascun progetto – che dovrà avere una durata massima di 36 mesi – può variare tra i 10 milioni e i 90 milioni di euro. L’entità del finanziamento può coprire fino al 100% dei costi ammissibili e arrivare fino al raggiungimento del costo massimo dell’investimento consentito per ciascun progetto.

Si tratta, chiaramente, di una grandissima opportunità per il recupero e la rifunzionalizzazione del Palazzo Ducale.

Tuttavia, nell’avviso è previsto che tra le spese ammissibili vi sia anche la possibilità di acquisto dell’immobile, ma non è del tutto chiaro quale dei partners possa avanzarne la proposta e diventarne proprietario. Infatti, le questioni legate alla gestione della proprietà sono lasciate all’autonomia decisionale degli stessi.

Un’altra questione, non di poco conto, è se verrà garantita la fruizione “civica” del monumento, oppure se sarà riservata solamente agli afferenti al centro di ricerca.

Sono alcune delle tematiche fondamentali per le quali chiederò informazioni dettagliate nelle prossime settimane.

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