In queste ultime ore, è stato diffuso su facebook il frontespizio di un disegno di legge di iniziativa governativa (n. 2914), presentato al Senato il 19 settembre 2011.
Al di là dello “scoop” del presunto ritrovamento e dell’ovvio collegamento con gli allora ministri del Governo Berlusconi-IV, entrambi del Popolo delle Libertà, Giulio Tremonti (Economia e Finanze, che risulta tra i proponenti) e Giorgia Meloni (Gioventù, attuale leader di Fratelli d’Italia) – che avevano entrambi partecipato al Consiglio dei Ministri del 3 agosto 2011 (insieme ai ministri della Lega Nord), in cui venne approvata la presentazione del disegno di legge – non mi sembra si sia intuito il reale significato del provvedimento in oggetto.
Dall’analisi dettagliata della trattazione del provvedimento nella 3ª Commissione permanente Affari esteri del Senato è emersa la sua sostanziale importanza per comprendere le tappe che hanno condotto all’approvazione di una “nuova” versione del MES da parte del governo Monti, il 2 febbraio 2012, e alla sua ratifica nel Parlamento italiano cinque mesi dopo, a metà luglio.
Difatti, come si specificherà meglio nel dossier allegato, la mancata approvazione del ddl n. 2914 avrebbe potuto far saltare l’introduzione del MES.
Nel corposo dossier, redatto di concerto con i miei collaboratori, vengono delineate – sinteticamente – la varie tappe che condussero alla definizione di un meccanismo europeo di stabilità finanziaria, evitando, tuttavia, i dettagli ed i complessi tecnicismi economici.
In calce ai diversi paragrafi sono stati inseriti i relativi links di riferimento, al fine di consentire una visione sinottica di tutti i provvedimenti menzionati.